Lo sappiamo, nel digital marketing tutto viaggia a velocità della luce e le novità sono sempre dietro al monitor. E così, ogni anno ci troviamo a pensare “Quali sono i trend da cavalcare nei prossimi mesi? Quali gli aggiornamenti da tenere sott’occhio?”
Posto che alcune regole del marketing sono evergreen in ambito strategico, per ottimizzare i risultati in ambito digital è fondamentale a cavalcare il momento, andare incontro alle esigenze degli utenti e riuscire a prevedere il futuro. Stregoneria? Veggenza? No, attenzione, analisi, conoscenza dei mezzi e… ascolto della rete!
Per ingranare al meglio in questo nuovo anno, abbiamo raccolto 10 consigli per la tua strategia digital, spaziando dalla SEO al content allo sviluppo. Beh, senza dilungarsi oltre: pronti partenza, e via con i nostri Digital Tips!
In questo articolo parleremo di:
- Long-form
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1. Integra i chatbot nella tua strategia
Passano gli anni, loro restano. Gli assistenti virtuali pronti a rispondere alle domande degli utenti 24 ore al giorno sono un ottimo strumento su cui puntare, anche nel 2021. In un anno - quello appena passato - in cui tutti si sono digitalizzati ancora di più, i chatbot hanno rappresentato un importante punto di riferimento per gli utenti, snellendo e facilitando molti passaggi.
Se inizialmente poi “interagire con una macchina” veniva percepita come una cosa strana, ormai è all’ordine del giorno. Più passano gli anni, più chiunque acquista familiarità con le intelligenze artificiali.
Tra i maggiori vantaggi dei chatbot percepiti dagli utenti ci sono:
- Assistenza immediata e continua
- Risparmio di tempo: anziché andare a cercare attivamente una risposta, si può chiedere al proprio assistente virtuale
- Puntualità e precisione nelle risposte, grazie all’intelligenza artificiale
- Non perdono mai la pazienza (né la gentilezza) come invece potrebbe fare una persona
E per le aziende? Quali sono i benefici? Detto in modo semplice: risparmio di tanto tempo in cui ci si potrà dedicare ad altro, e un notevole taglio dei costi di gestione. Inoltre, un chatbot può raccogliere dati utilizzabili in altri ambiti della tua strategia.
Adesso, non ti resta che metterti all’opera: scopri la nostra guida che spiega come creare un chatbot in modo semplice ed efficace.
2. Usa le app di messaggistica per comunicare
L’utilizzo di app per inviare messaggi via web è diventato ormai parte della quotidianità delle persone in tutto il mondo e in ogni fascia d’età. Fin dall’avvento di WhatsApp e Facebook Messenger intorno al 2010, l’instant messaging è stato un trend in costante crescita.
Per farsi un’idea di quanto queste app siano diffuse, basti pensare che tra i servizi più popolari WhatsApp conta oltre 2 miliardi di utenti, seguito da Messenger con 1,3 miliardi e WeChat con 1,2 miliardi. In quanto a mole di messaggi inviati ogni giorno, poi, i numeri sono altrettanto impressionanti: su WhatsApp vengono quotidianamente scambiati più di 55 miliardi di messaggi.
Non è un caso, quindi, che le aziende siano fortemente interessate ad avere accesso a questo enorme bacino d’utenza. Certo, le questioni legate alla privacy stanno ormai diventando una priorità sia per le persone che per le istituzioni, come ha dimostrato la recente preoccupazione di molti utenti per l’aggiornamento delle policy di WhatsApp.
Al contempo, però, sembra che gli utenti preferiscano un contatto diretto con i brand via chat, e che di conseguenza fornire una linea di comunicazione tramite app possa incrementare i guadagni e la customer satisfaction.
L’implementazione di app di messaggistica nella tua strategia digitale può portare diversi vantaggi. Ecco alcune possibilità:
- Inviare messaggi diretti e personalizzati
- Rispondere alle domande dei clienti
- Fornire supporto e assistenza
- Attivare campagne di retargeting
- Coinvolgere gli utenti
3. Tieni conto di ricerche vocali e smart speakers
Quando si parla di assistenti virtuali è subito “Aleeeeexaaaaa, metti la mia canzone preferita!” Sì, più o meno l’andamento è questo, che si parli della creazione di Amazon, IOS, o Google. Si stima che negli Stati Uniti il 55% delle persone avrà in casa uno smart speaker entro il 2022, e la tendenza è in crescita anche in Europa.
L’intuizione di chi ha creato questo tipo di dispositivi è stata quella di umanizzare un’intelligenza artificiale, al punto di farla sembrare una conoscente o un’amica a cui poter chiedere davvero tutto. Ecco perché, anche i brand stanno implementando nella loro strategia un sistema di ricerche vocali.
Come riporta il Digital Marketing Institute:
“Adottare una strategia di ricerca vocale non significa solo rimanere rilevanti - si tratta anche di creare un'esperienza unica e ottimizzata per il cliente che favorirà le relazioni e costruirà la fedeltà al marchio.”
Se ti stai chiedendo quali brand stanno includendo la ricerca vocale nella loro strategia, ecco qualche esempio che sicuramente conosci: PayPal, Domino’s, Campbell’s e Nestlé.
Proprio così, e probabilmente in questo modo di faranno trovare ancora di più dagli utenti.
Se si pensa alla ricerca vocale, ovviamente dobbiamo tenere conto che la SEO seguirà logiche particolari, perché l’ottimizzazione dovrà tenere conto di keyword “parlate” e quindi diverse rispetto a quelle scritte. Ottimizzare per la ricerca vocale è un buon modo per diffondere la consapevolezza del marchio, ma come si convertirà in vendite? Beh, nel 2021, vedremo più aziende cercare di attingere a questo potenziale, sperimentando nuove idee per utilizzare gli altoparlanti intelligenti come un canale redditizio per guidare le vendite.
4. Parola d’ordine: testare (anche nella SEO!)
Si sa, gli esperti di digital marketing vanno matti per dati, test e analytics. Fino a oggi, però, questo tipo di informazioni venivano utilizzate soprattutto per ottimizzare le performance di display ADV, social media e SEM.
Sembra però che gli A/B test stiano per diventare una pratica comune anche nella SEO, grazie a tool che permettono di ottimizzare pagine che hanno un alto potenziale di traffico e lead.
Come funziona? In realtà è molto semplice: ogni elemento che compone una pagina web può essere automatizzato in modo da mostrare due diverse versioni a utenti differenti. Si possono creare varianti di URL, meta title e description, headline, CTA e copy. In sostanza, qualsiasi componente che influisce sul posizionamento può essere oggetto di split test.
Una volta create le varianti, basterà utilizzare un tool specifico per misurare le differenze di performance tra le due alternative, in termini di CTR e conversioni. La buona notizia è che se il tuo sito implementa Google Analytics, puoi iniziare subito a ottimizzare gratuitamente con il tool Google Optimize!
Ricorda: perché vi sia un effetto positivo sulle performance, è necessario seguire alcune regole e best practices. Se vuoi approfondire l’argomento, sul blog abbiamo una guida sull’A/B testing che fa per te.
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5. I social sono le nuove vetrine
Se utilizzi molto i social, te ne sarai sicuramente accorto: nati come spazi per consentire alle persone di condividere i propri pensieri e creare contenuti, con il tempo questi strumenti hanno assunto una dimensione più commerciale.
Piattaforme come Facebook, Instagram e TikTok introducono ogni anno nuove funzioni per consentire ai brand di utilizzare feed e profili come vere e proprie vetrine, integrate direttamente con gli e-commerce.
In particolar modo, Instagram ha inserito nella propria app diverse opzioni per le aziende, come la tab “Shop” accessibile direttamente dalla barra di navigazione e in una sezione all’interno dei profili. La natura fortemente visiva del social ha sicuramente contribuito a rendere Instagram il posto perfetto per creare delle vere e proprie “vetrine digitali”.
Al contempo, però, il colosso di Zuckerberg sta cercando di implementare anche funzioni più adatte a corporate storytelling e approfondimento. Le Guide di Instagram sono un esempio di questo esperimento di long copy su Instagram: sul blog abbiamo parlato di come possono essere sfruttate nella strategia social.
Il principale vantaggio offerto da queste funzionalità è quello di spostare gran parte della customer journey all’interno delle app stesse, per garantire un’esperienza utente più integrata e un migliore controllo sul funnel. In questo modo, il prospect viene seguito dal primo contatto fino alla conversione, attraverso diversi touchpoint come post sponsorizzati, campagne di influencer marketing e contenuti organici.
6. Sfrutta il geo-fencing
L’idea di localizzare le persone non è certo nuova, e nemmeno la local SEO (anche Instilla quando è nata era specializzata in questo!) ma il geo-fencing - e con lui i metodi per sfruttarlo - è un concetto che sta mostrando le sue potenzialità negli ultimi periodi. Con la crescita costante del mobile, infatti, si stima che il mercato del geo-fencing sarà un mercato da 2,4 miliardi di dollari entro il 2023.
Ma vediamo cos’è esattamente e quali potenzialità ha. Il geo-fence è un perimetro virtuale che identifica un’area geografica reale, i cui confini possono essere stabiliti in modo dinamico. In presenza di un dispositivo che registra la posizione geografica, come uno smartphone, è possibile impostare una notifica ogni volta che si varca o si esce da questi confini. Ciò permette il targeting in tempo reale basato sulla posizione di un utente.
Un'area di destinazione è definita come, ad esempio, entro un miglio da un ristorante, e quando un utente entra o lascia questa zona, riceve una notifica push, un messaggio di testo o un'altra forma di comunicazione di marketing.
In un panorama dove la maggior parte dell’advertising e delle esperienze di acquisto vengono fatte online, il geo-fencing può essere lo strumento per creare un ponte con la realtà e proporre alle persone un prodotto o servizio tangibile, di cui possono godere in quel preciso momento.
7. Punta sulle Progressive Web App
L’uso del mobile come device principale è un trend che non accenna a fermarsi. Per questo, le Progressive Web App possono essere la scelta migliore per il tuo sito, soprattutto se hai un blog, un e-commerce o un servizio online.
Ma cosa caratterizza le Progressive Web App (per gli amici PWA)? Essenzialmente, le PWA sono siti web che funzionano come applicazioni mobili. Offrono le funzionalità di un'app mobile nativa - tempi di caricamento veloci, notifiche push, lavoro offline, utilizzo dell'hardware del dispositivo, ecc. - senza essere limitate a unapiattaforma (Android o iOS).
Questo permette ai team di sviluppo di creare applicazioni web per qualsiasi dispositivo che funzionano proprio come un'app mobile. Una soluzione furba visto che sviluppare un’app nativa può essere molto costoso, e spesso gli store digitali sono piuttosto stringenti in quanto a requisiti tecnici. Inoltre, la user experience risulta sicuramente molto buona perché permette di passare da un device all’altro mantenendo continuità tra l’esperienza di navigazione.
Se vuoi approfondire l’argomento, ecco la guida sulle Progressive Web App scritta dal nostro team di sviluppatori!
8. È l’ora del 5G
Sul 5G se ne sono dette di ogni tipo: tra una fake news e l’altra c’è chi è arrivato a ipotizzare forme di controllo mentale tramite vaccini e onde radio. La realtà è che, in un mondo dominato dal mobile, l’introduzione di questo nuovo standard per le reti internet cellulari si preannuncia come una delle innovazioni che avranno maggiore impatto sulla nostra quotidianità.
Grazie alla diffusione di connessioni ultra-veloci anche in mobilità e in zone poco servite dalle reti via cavo, saranno possibili nuovi scenari per tutte le aziende che offrono servizi tramite internet. Secondo alcuni analisti, l’introduzione del 5G potrebbe portare a una vera e propria disruption di molti settori, non solo sul web.
Vediamo quindi alcune delle principali innovazioni che saranno possibili grazie al 5G:
- Grazie a sensori in grado di raccogliere e condividere dati in tempo reale, gli impianti di produzione diventeranno smart e in grado di adattarsi autonomamente a diverse condizioni senza intervento umano
- La maggiore banda disponibile permetterà di rendere più complesse e accessibili le esperienze in VR e AR
- L’utilizzo di tecnologie di comunicazione tra veicoli renderà più efficienti i sistemi di guida autonoma, accelerandone lo sviluppo
- I dispositivi che sfrutteranno fin da subito le potenzialità del 5G saranno probabilmente gli assistenti virtuali e gli oggetti Internet of Things, diventando sempre più comuni nelle nostre case
L’importanza di questa tecnologia per lo sviluppo della nostra società è testimoniata dall’imponente piano di sviluppo pianificato dall’Unione Europea, con un investimento di oltre 400 milioni di euro per garantire una copertura di tutte le principali aree urbane e vie di comunicazione entro il 2025.
9. Pensa prima al mobile
Inizialmente previsto per settembre 2020, Google effettuerà il roll out definitivo del Mobile First Indexing a marzo 2021. Ciò significa che, a partire da quest’anno, solamente il contenuto della versione mobile di un sito verrà utilizzato per l’indicizzazione sul motore di ricerca più famoso del mondo.
Quella che può sembrare una scelta drastica giunge alla fine di un processo iniziato nel 2016 da parte di Google, con l’obiettivo di dare sempre maggiore priorità alle pagine ottimizzate per l’accesso da dispositivi mobile.Già dal luglio 2019, infatti, il Mobile First Indexing è stato impostato come default per tutti i nuovi siti. Una decisione che non deve stupire, se è vero che già nel 2017 il traffico da smartphone e tablet aveva superato la navigazione da desktop. Ancora più importante per Google è la percentuale di ricerche da mobile, passata dal 27% del 2013 al 60% circa di fine 2019.
La conseguenza principale di questa novità è che d’ora in poi le versioni desktop e mobile dovranno avere gli stessi contenuti principali, per evitare che al web crawler sfuggano parti importarti del sito. Inoltre, sarà sconsigliabile utilizzare domini differenti per le due versioni (ad esempio con un sottodominio “m.”). Tutto ciò favorirà l’adozione di design responsive come soluzione più efficace per differenziare l’interfaccia del sito tra dispositivi.
Se tutto ciò può sembrarti allarmante, non temere. Se il tuo sito è stato sviluppato o rinnovato di recente, è molto probabile che sia già ottimizzato. In caso contrario, è il tuo giorno fortunato: abbiamo preparato una guida sul Mobile First Indexing che ti spiega per filo e per segno come ottimizzare il tuo sito in tempo per il rollout.
10. Vai con il long-form!
Nell’era del tutto-veloce-e-tutto-subito si sta piano piano riscoprendo il piacere di fruire di contenuti lunghi e approfonditi. Una contraddizione, forse, ma la prova che dopo un po’ tutto stanca, anche lo swipe veloce sullo smartphone. Ecco che uno dei social più usati al mondo -Instagram - ha da poco introdotto la funzionalità “guide”, un formato che in sostanza permette di raccontare molto di più di quanto si faccia in un singolo post.
Stessa cosa per i blog: tendenzialmente, gli articoli che hanno almeno 3.0000 parole ottengono più traffico. Questo perché, oltre al “gusto” degli utenti qui entra in gioco la SEO. Contenuti più lunghi e approfonditi, i cosiddetti pillar, sono percepiti sia dalle persone che dai motori di ricerca come più autorevoli.
I benefici di puntare su contenuti long-form, quindi sono:
- Più tempo trascorso sulle pagine del tuo sito. Più contenuti sono disponibili per gli utenti, più tempo passeranno a consumarli
- Una diminuzione della frequenza di rimbalzo. Se gli utenti trovano quello che stanno cercando sulla tua pagina, non torneranno su Google per trovare un'altra fonte
- Backlink e una tonnellata di condivisioni sui social media. Le pagine pilastro vengono condivise ampiamente e spesso, specialmente tra gli influencer in un dato spazio
- Traffico per tutta la durata del tuo blog o sito web. I contenuti dei pilastri sono contenuti evergreen, quindi il loro valore non diminuisce nel tempo
- Un alto posizionamento su Google. L'alto numero di parole, le condivisioni e i backlink contribuiscono a migliorare la visibilità nelle SERP.
Tutti questi benefici lato SEO, uniti alla tendenza delle persone ad appassionarsi a contenuti narrativi, ci portano a darti un consiglio bonus: prova a fare storytelling anche con i dati, trasformando un insieme di numeri in un lungo e approfondito progetto di Data Storytelling!
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