Il mondo del digital corre sempre a 100 all’ora: non si fa in tempo ad abituarsi a una novità, che già questa è passata di moda. Per rimanere rilevanti, soprattutto online, bisogna essere capaci di aggiornarsi continuamente e adattare strategie e canali al mutevole contesto.
Alcune tecnologie, però, sembrano non soffrire il passare del tempo e continuano a risultare vincenti anche dopo anni di onorata carriera. Altre, invece, tornano in voga quando sembravano destinate all’oblio.
In questo articolo ti parliamo di alcuni strumenti e canali che sembravano passati di moda, ma che possono ancora essere molto efficaci se implementati bene in una strategia di marketing. Ecco gli argomenti che tratteremo:
- La seconda giovinezza dei QR code
Partiamo subito!
La rivincita dell’SMS Marketing
Chi l’avrebbe mai detto? Nell’era delle chat, di TikTok e Clubhouse, i cari e vecchi messaggi da 160 caratteri possono ancora rendersi utili. Basta dare uno sguardo ai numeri per capire come mai: nel 2018 sono stati inviati ben 4,2 miliardi di SMS e il valore complessivo del mercato si prevede raggiungerà i 90 miliardi di dollari nel 2021.
Ciò che rende questo mezzo degno di nota sono i tassi di apertura, che superano il 98% e per il 90% avvengono entro i primi tre minuti dalla ricezione. Inoltre, i consumatori sembrano apprezzare questo tipo di comunicazione: il 75% di essi è favorevole a ricevere SMS commerciali, e il 64% ritiene persino che dovrebbero essere utilizzati di più dalle aziende.
Ma come si possono implementare nella customer journey della tua azienda?
Gli SMS sono principalmente una forma di comunicazione inbound, cioè rivolta agli utenti che hanno già manifestato un interesse verso il brand. Possono essere utilizzati per comunicazioni dirette come ad esempio:
- Offrire coupon o promuovere vendite flash.
- Gestire comunicazioni transazionali, come conferme di acquisto o spedizione.
- Ricordare appuntamenti ed eventi.
- Offrire assistenza e richiedere feedback.
- Attivare carrelli e utenti inattivi.
Questo tipo di comunicazioni tramite SMS funzionano al meglio se ben integrate con gli altri canali e strutturate in modo da guidare l’utente attraverso i diversi step, tramite meccanismi di marketing automation. Non va poi mai dimenticato che l’SMS è un canale estremamente personale, e richiede quindi un approccio “umano” alla comunicazione.
Ciò non toglie che l’SMS marketing possa essere sfruttato anche per campagne bulk, ossia rivolte a un grande numero di prospect: in questo caso è fondamentale segmentare correttamente il proprio target, in modo da veicolare un messaggio quanto più personalizzato per il tipo di consumatore.
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Lo stato dell’email marketing nel 2021
Se molti probabilmente non avrebbero scommesso sugli SMS come efficace canale di marketing nel 2021, lo stesso non si può dire delle email. Pur essendo una delle forme di comunicazione digitali più attempate (pensate che la loro invenzione risale al 1971, ben 50 anni fa!) continuano a essere in gran forma, con performance superiori a molti canali più “cool”.
La ricerca per keyword consentirà agli utenti di digitare frasi come "ricette salutari", piuttosto che limitarsi a un hashtag come #healthyrecipes. In questo caso, tra i risultati di ricerca dovrebbero quindi venire a galla tutti i post tematici che parlano di alimentazione salutare, anche se non specificamente etichettati come tali.
Come ogni anno, la piattaforma MailUp ha diffuso i risultati dell’Osservatorio Statistico sull’email marketing in Italia. Lo studio ha analizzato gli invii effettuati nel corso del 2020, che hanno raggiunto un volume di circa 14 miliardi di email.
Dai dati raccolti emerge che rispetto all’anno precedente, a fronte di un volume di invii pressoché invariato, nel 2020 il tasso di aperture uniche è notevolmente cresciuto (+11%), così come quello di clic unici (+13,2%). Ciò significa che gli utenti continuano a considerare le email un canale di comunicazione rilevante, soprattutto in un periodo in cui le restrizioni dovute al Covid-19 hanno ridotto i touchpoint diretti con i brand.
Analizzando i volumi nel corso dell’anno, si evidenzia un picco nel mese di novembre, che dimostra la sempre maggiore centralità di Black Friday e festività nelle campagne di email marketing. I restanti mesi registrano invece un livello di invii costante, a eccezione di un notevole calo nel mese di agosto, a causa di vacanze estive e chiusura delle aziende.
Da un punto di vista di tipologia di messaggio, le newsletter continuano a essere la forma di email marketing più utilizzata, mentre le transazionali hanno le migliori performance di apertura (23%) e clic su aperture (17%). Per quanto riguarda invece le DEM, si registra comunque un miglioramento di tutte le metriche rispetto al 2019 (aperture +19,9%, clic +23,3%, clic su aperture +3,2%).
Come il QR code è tornato alla ribalta
Anche il QR code, come le altre tecnologie di cui abbiamo parlato in questo articolo, esiste da diversi anni. È stato infatti sviluppato nel lontano 1994 da Masahiro Hara, ingegnere elettronico e managing director dalla DENSO Wave, azienda giapponese produttrice di componenti del gruppo Toyota. Grazie a una codifica più affidabile e capace di contenere più informazioni rispetto al codice a barre, il sistema si è diffuso rapidamente come standard per il tracciamento di componenti e materiali negli stabilimenti produttivi di tutto il mondo.
Dopo che la licenza è stata resa libera nel 1999, molte aziende hanno provato a utilizzare questo tipo di codifica come strumento per collegare online e offline, ma con scarsi successi. In un contesto prettamente consumer, infatti, il QR code presenta diversi problemi. Prima di tutto, è poco piacevole esteticamente e difficile da implementare in materiali che devono seguire precise linee guida grafiche. In secondo luogo, per essere letto richiede all’utente di utilizzare un’applicazione, spesso non integrata nativamente nello smartphone: gli utenti trovano generalmente più semplice fare una ricerca su Google.
Tutto ciò ha determinato un utilizzo piuttosto limitato dei QR code nel corso degli anni. Fino a oggi.
Tra i vari cambiamenti che ha portato il 2020, c’è infatti anche una nuova giovinezza per questo sistema di codifica anni ‘90. A causa della situazione sanitaria globale, infatti, ristoranti, bar e hotel hanno dovuto trovare una soluzione per dare ai clienti rapido accesso ai menù in digitale. Ed ecco che i QR code sono cominciati a comparire sui tavolini dei locali di tutto il mondo. A dimostrazione del rinnovato interesse verso i QR code, Google Trends dimostra come le ricerche del termine siano notevolmente cresciute tra marzo e agosto 2020, per poi restare stabili.
Ora che le persone si sono abituate all’interazione con questo formato, è probabile che lo vedremo sempre più utilizzato in diversi contesti, commerciali e non. Ad esempio, l’Unione Europea ha annunciato di voler introdurre un QR come certificato per la circolazione delle persone immunizzate verso il Covid-19, e lo stesso vuol fare il Governo Italiano per gli spostamenti tra regioni.
Dalla Cina arriva invece la notizia di un utilizzo particolarmente creativo del sistema: l’azienda di intrattenimento di Shanghai Bilibili ha lanciato 1500 droni per creare un enorme QR code nel cielo notturno della città. Una volta scansionato, il codice permetteva di scaricare un videogioco, oggetto della campagna di marketing.
Per concludere
In questo articolo abbiamo visto solo alcuni esempi di tecnologie “fuori moda” che continuano a essere efficaci, ma probabilmente se ne potrebbero trovare molti altri.
"Gallina vecchia fa buon brodo", dice il detto: anche nel digital marketing, strumenti e canali che esistono da diversi anni possono dimostrarsi tra i più utili per la tua strategia. Sono più affidabili, perché il tempo ha permesso di collaudarli al meglio, e se ne conoscono potenzialità, limiti e best practices. L’importante, come sempre, è saperli integrare in modo coerente con obiettivi e customer experience.