Alcune semplici regole per creare un piano editoriale di successo

Realizzare un piano editoriale SEO per il blog della tua startup costituisce la pietra miliare della tua strategia di content marketing. Senza contenuti di valore, infatti, il tuo sito non riuscirà mai ad ottenere il traffico che cerchi, perché il numero di keyword per cui potresti posizionarti sarà sempre troppo limitato.

Diventa dunque fondamentale produrre dei contenuti in grado di intercettare il bisogno latente degli utentipotenzialmente interessati ai tuoi servizi: qualunque tipo di business, infatti, può essere identificato mediante diversi “set di parole chiave”, più o meno correlati al core business dell’azienda.

Il valore delle nicchie

Immagina di essere una startup che offre servizi di marketing digitale: pensi che abbia senso posizionarsi solo per le keyword “marketing digitale” o “digital marketing”? Come puoi intuire, posizionarsi in prima pagina per queste query è molto complicato, inoltre si tratta di ricerche piuttosto generiche e che non lasciano capire se l’utente stia cercando semplici informazioni sul mondo del marketing digitale o se desideri trovare un’agenzia che lo aiuti a sviluppare nuove idee per migliorare la visibilità online.

Il trucco è quindi cercare di individuare una serie di nicchie più o meno strettamente attinenti al tuo business, e trovare l’insieme di parole chiave che intercettino le relative ricerche degli utenti. Dovrai porti come obiettivo quello di rispondere al maggior numero possibile di esigenze dei tuoi potenziali clienti, in modo da generare una grande quantità di traffico sul tuo sito e diventare, nel tempo, una figura sempre più autorevole del tuo settore.

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Quali argomenti includere nel piano editoriale?

Nel mondo del web è difficile trovarsi ad avere il “blocco dello scrittore”: sono proprio i tuoi competitor a fornirti gli spunti giusti! Visita il blog del loro sito e trova gli argomenti di cui potresti parlare anche tu, oppure scopri le parole chiave con cui si posizionano su GoogleUtilizzando tool come SEMrush o SEO Zoom, infatti, puoi analizzare il loro dominio e scoprire per quali keyword si posizionano sui motori di ricerca: questo ti darà utilissimi spunti sulle macroaree da esplorare all’interno del tuo sito web.

Una volta che disponi dei filoni “generali”, non gettarti subito nella scrittura compulsiva dei contenuti. Per ottenere il meglio dal tuo lavoro, infatti, devi rifinire i dettagli attraverso un’accurata analisi delle parole chiave. Vediamo allora il concetto di search intent e coda lunga.

Analisi delle keyword: attenzione al search intent!

Mettiamo che, attraverso l’uso di un tool, hai scoperto che un tuo competitor si posiziona per la chiave “creazione siti web”. Quando si incontrano parole chiave del genere, è necessario fermarsi un attimo a pensare quale sia il principale search intent (=intento di ricerca) della persona che ha effettuato la query. Con ogni probabilità, l’utente si aspetta in questo caso di trovare agenzie o piattaforme grazie alle quali realizzare un sito web; non è interessato a leggere un contenuto relativo alla creazione di siti web, per quanto scritto bene!

Ecco perché, prima di metterti a scrivere, devi pensare a ciò che l’utente si aspetta di trovare quando digita una determinata ricerca. Se sei in dubbio, effettua tu stesso la ricerca su Google e dai un’occhiata ai risultati che trovi. Si tratta di un concetto fondamentale, perché il motore di ricerca diventa sempre più sofisticato e presta sempre maggiore attenzione al livello di soddisfazione dell’utente.

Analisi delle keyword: le code lunghe

Torniamo alle macroaree, cioè quell’insieme di idee e filoni da sviluppare per la creazione del proprio piano editoriale SEO. Una volta determinato che una certa keyword può essere un ottimo spunto per la scrittura di un contenuto, trova le relative “code lunghe” e le parole chiave correlate che andranno a costituire la “nicchia” di cui farà parte il tuo contenuto.

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Utilizzare le parole chiave a coda lunga è fondamentale perché, come abbiamo scritto in questo articolo, le keyword composte da 3 o più parole sono generalmente meno competitive, inoltre denotano un intento maggiormente definito rispetto a quello di coloro che effettuano una ricerca con una sola parola (confronta “meteo” con ”meteo milano domani”). Le code lunghe, inoltre, sono come la punta di un iceberg: lo stesso concetto infatti può essere espresso in molti modi diversi: “meteo domani milano”, “meteo milano domani mattina”, ecc.

Per trovare le parole chiave a coda lunga, usa strumenti come Ubersuggest. Basta inserire l’idea (ad esempio “piano editoriale”) e i tool forniranno completamenti automatici della keyword sulla base delle ricerche effettuate dagli utenti. In molti casi, il risultato sarà un lungo elenco di parole chiave che potrai sfruttare per la creazione del tuo articolo di qualità.

A questo punto non rimane altro che stimare i volumi di ricerca delle parole chiave trovate utilizzando un tool come Keyword Planner, e selezionare le migliori chiavi da utilizzare in fase di scrittura.

Il copywriting SEO

Una volta che hai trovato una serie di argomenti di cui parlare, non rimane che scrivere il tuo articolo. Ricordati che l’obiettivo non è solo che al lettore interessi quanto legga, ma anche che a Google quel contenuto appaia rilevante per una determinata chiave di ricerca.

Per questo motivo, seleziona le migliori parole chiave che hai trovato con la precedente analisi, e utilizzale in maniera naturale all’interno del testo e nei principali elementi della pagina (title, heading, ecc.) come suggerito in questo articolo sulla crawlability SEO. In questo modo riuscirai a trattare un argomento in maniera esauriente e semanticamente completa, il che suggerirà al motore di ricerca che il tuo contenuto risponde meglio di altri alla ricerca dell’utente.

Se vendi prodotti o servizi online, non dimenticare di includere – senza esagerare – una o più call to action! L’utente che è arrivato a leggere il tuo contenuto, infatti, potrebbe essere interessato ad acquistare un tuo servizio. Il vantaggio di avere un piano editoriale ben strutturato è anche questo: hai la possibilità di ottenere più audience ed ottenere maggiori informazioni (ad esempio chiedendo di iscriversi alla tua newsletter), portando gli utenti dall’essere semplici visitatori del tuo sito a clienti e lettori affezionati.