Il tuo sito è stato penalizzato? Leggi questo articolo e scopri cosa bisogna fare per tornare ad essere competitivo!
Quante volte abbiamo sentito parlare di siti web che vengono penalizzati?
Se il tuo sito perde improvvisamente una significativa quantità di traffico organico, allora potrebbe avere già subito una penalizzazione da parte di Google. Un sito web può essere penalizzato a diversi livelli:
- Penalizzazione globale del sito: l’intero sito viene penalizzato su ogni tipo di ricerca, portando ad un crollo di traffico organico che tocca praticamente lo zero. Perché questo si verifichi occorrono comportamenti gravemente contrari alle regole di Google, come l’acquisto in massa di link scadenti o la presenza di contenuti di bassissima qualità (ad esempio perché duplicati).
- Penalizzazione globale del sito su alcune ricerche specifiche: l’esempio principale è il cosiddetto “Mobilegeddon”, cioè l’aggiornamento dell’algoritmo di Google che ha colpito i siti non ottimizzati per il mobile. In quel caso il traffico organico da desktop sarà invariato, mentre subirà una forte riduzione quello proveniente da mobile. Per appurarlo è sufficiente cercare dal cellulare il tuo sito: se tra i risultati organici questo non presenta la spunta “mobile-friendly” sicuramente stai perdendo posizioni nelle ricerche. Puoi verificare l’andamento del traffico da mobile su Google Analytics, all’interno di “Pubblico” -> “Mobile” -> “Panoramica”.
- Penalizzazione di alcune porzioni di sito: solo alcune pagine del sito vengono penalizzate, senza toccare le posizioni nella Serp delle pagine non penalizzate. Anche in questo caso corre in tuo soccorso Google Analytics, nel quale puoi vedere il traffico organico portato dalle singole pagine.
Penalizzazioni algoritmiche o manuali
Le penalizzazioni possono essere di due tipi: algoritmiche o manuali.
Nel primo caso si tratta di “punizioni” inflitte dal motore di ricerca a quei siti caratterizzati da elementi che denotano bassa qualità, ad esempio grande quantità di contenuto duplicato o segnali di spam. Si tratta di un intervento del tutto automatico dovuto ad un cambiamento dell’algoritmo di Google, e quindi molto difficile da rimediare.
Le penalizzazioni manuali, invece, sono opera di rater umani, che valutano la qualità di un sito sulla base delle linee guida fornite da Google. Il giudizio di una persona reale prende in esame quindi determinati aspetti che non possono essere colti da un’intelligenza artificiale, almeno fino ad ora (livello qualitativo del contenuto di una pagina web, rapporto tra contenuto e inserzioni pubblicitarie, ecc.).
Ecco alcuni esempi di elementi che possono portare ad una penalizzazione manuale:
Penalizzazione vs. semplice calo di traffico
Non tutti i cali di traffico sono legati a penalizzazioni da parte di Google. È infatti possibile che il calo di traffico sia dovuto ad altri fattori: stagionalità di una keyword, nuovi competitor, problemi tecnici (come il file robots.txt che impedisce a Google di scansionare determinate pagine del sito).
Come fare, allora, a sapere se il proprio sito è penalizzato?
Per scoprire se il tuo sito è stato penalizzato da rater umani, accedi a “Google Search Console” -> “Traffico di ricerca” -> “Azioni manuali”. In questa sezione potrai leggere una comunicazione in cui viene notificato il problema che ha portato alla penalizzazione.
Per quanto riguarda gli interventi algoritmici, invece, puoi verificare se il tuo sito ha subito dei cali di traffico in concomitanza con gli aggiornamenti di algoritmo (puoi usare un tool come Panguin Tool); se il calo di traffico combacia con un momento in cui Google ha aggiornato uno dei suoi algoritmi (capita più volte nel corso dell’anno), probabilmente i due eventi saranno correlati.
Come uscire da una penalizzazione
Una volta accertata la penalizzazione, e scoperto se si tratta di un intervento algoritmico o manuale, rimane da capire come risolvere il problema.
Le penalizzazioni manuali sono più semplici da risolvere: teoricamente, basta contattare Google chiedendo di riconsiderare la posizione del sito dopo che il webmaster ha sistemato quegli elementi che hanno portato all’intervento manuale.
Ad esempio, se il sito è stato penalizzato per aver attuato pratiche di keyword stuffing, sarà sufficiente modificare i contenuti “incriminati” ed attendere che Google rivaluti il tuo caso (perché tutto torni alla normalità di solito bastano poche settimane).
Le penalizzazione algoritmiche, al contrario, sono molto più difficili da rimediare perché gli aggiornamenti dell’algoritmo di Google avvengono a frequenze variabili, spesso a distanza di mesi. Questo significa che, anche in caso di immediata risoluzione del problema, recuperare il posizionamento precedente potrebbe richiedere una grande quantità di tempo; ed è inutile, ovviamente, contattare Google per chiedere di risolvere il problema.
Come abbiamo visto essere penalizzati da Google è un’eventualità da evitare a tutti i costi: da un lato, infatti, non è facile infatti capire per quale ragione siamo stati penalizzati, dall’altro anche correggendo tutto ciò che non piace a Google potremmo aver bisogno di molti mesi prima di riacquistare il traffico perduto.
Perciò, rispetta sempre le linee guida fornite da Google e non dovrai mai preoccuparti delle penalizzazioni!