Anche noi di Instilla abbiamo partecipato al Linkami Web Summit, il primo e unico evento italiano riguardante Digital Pr, Link Building e Comunicazione aziendale. Sul palco si sono alternati diversi esperti, oltre che gli organizzatori Stefano Schirru, SEO specialist e amministratore della Img Solutions, e Massimo Fattoretto, SEO Specialist e amministratore della Fattoretto Srl, che hanno presentato il loro approccio quotidiano alla materia attraverso casi studio e approfondimenti. 

L’argomento centrale di tutto l’evento è stata la comunicazione, un fattore più che importante al giorno d’oggi in Italia. Durante la presentazione, Massimo Fattoretto ha detto di aver incentrato questa seconda edizione sulla comunicazione perché le attività di SEO off-site e digital PR ormai hanno bisogno di un’integrazione continua con la strategia di comunicazione di tutta l’azienda. Ecco perché un evento che chiarificasse questo aspetto era più che necessario. 

Ma quali sono gli insegnamenti che ci siamo portati a casa da questo incontro? Direi proprio che si possono riassumere in alcuni punti: 

  • Non credo in un solo dio Analytics onnipotente;
  • Innovarsi è fondamentale;
  • Mai perdere di vista il proprio pubblico destinatario.

Adesso cercherò di raccontarvi nel dettaglio quello che i relatori hanno provato a trasmettere con i propri speech.

Gli esperti provenivano da settori differenti, ma i messaggi che hanno trasmesso sono molto simili tra loro. Questo perché ci troviamo nel periodo della multicanalità, dove tutte le attività hanno bisogno di essere integrate tra loro, a maggior ragione le attività del mondo digitale. Proprio come ha detto Miriam Bertoli, consulente di Digital Marketing, “la complessità del mercato è aumentata e questo, purtroppo, non è ben visto da tutti. Ma c’è una via d’uscita: per costruire delle strategie, è sufficiente alzare lo sguardo e ragionare con una visione d’insieme di tutta l’azienda, con la necessità di innovare”. Ciò che ci consente di mantenere davvero una buona visione d’insieme è avere ben chiaro il fine ultimo di tutte queste attività di integrazione, ossia: rendere più facile la vita delle persone

L’innovazione, però, non deve mai essere fatta a discapito della qualità e degli utenti. Come ha raccontato anche Francesco Piersimoni, imprenditore digitale e consulente SEO, nei primi anni dell’attività SEO si pensava di poter fare a meno delle persone. Si pensava di risolvere tutto con qualche link in ingresso che portasse visite. Naturalmente questo perché i primi algoritmi di Google erano molto semplici e accademici e quindi, per far risaltare la propria attività, si trovavano delle scorciatoie. C’era l’idea che bastasse avere una buona strategia di link building (una costruzione artificiale del profilo link di un sito web, volta ad ottenere miglioramenti in termini di posizionamento sui motori di ricerca) per posizionarsi sopra i competitor, e la qualità del sito veniva tralasciata.
Nulla di più sbagliato! Nel corso degli anni, infatti, questa attività non si è rivelata una buona soluzione, come ha detto Dario Ciracì, autore del blog Webinfermento: “conviene di più lavorare sulla tipologia dei contenuti e sulla qualità degli stessi: comprare link al kg non vale la pena perché si tratta di un’attività che comporta una perdita di tempo e denaro. È più importante variare la tipologia di siti da cui si ottengono i link, e fare link solo da siti che sono reali e credibili, seri”. 

Negli ultimi anni infatti, si è arrivati alla conclusione che mantenere un profilo backlink pulito risulta essere molto più importante dell’avere moltissimi link. Per questo si è giunti alla pratica di acquistare nuovi domini, proprio come consente di fare YOUDOT.IO. Al summit, infatti, Simonetta Chines, Area Manager Italia di Youdot, ha presentato questo sito che consente il recupero dei domini che non sono stati rinnovati, quando essi sono ancora all’apice delle loro capacità SEO, hanno ancora migliaia di backlink entranti ed è quindi possibile sfruttarne il posizionamento organico all’interno della SERP. 

Per chi vuole cimentarsi in questa attività, è bene seguire 4 semplici regole:

  • Rispettare la tematica del dominio;
  • Effettuare il redirect con rapidità, così che Google non abbia tempo di andare su quel dominio e notare che non risulta più attivo;
  • Non usare link artificiali: è importante preservare la naturalezza;
  • Non lasciare impronte, ossia non effettuare tutti i redirect alla stessa ora dello stesso giorno sullo stesso dominio.

Ma perché il mondo dell’online ha assunto tutta questa rilevanza negli ultimi anni?Secondo uno studio Istat, nel 2018 l’83% delle famiglie e il 94% delle aziende aveva accesso a internet con la banda larga, e solo nel 2017 il fatturato degli e-commerce ha raggiunto circa 35 miliardi di €. In pratica, mentre i negozi fisici chiudono, l’e-commerce cresce. L’online in Italia ha raggiunto il 90% della popolazione che consuma e solo il 12,5% delle aziende vende online. Ecco perché innovarsi è importante: perché in un mondo sempre più digitale, ogni azienda deve iniziare a costruire la propria identità online. Dopo sarà troppo tardi per provare ad affermarsi in un settore che sarà già ricco di player ad alta competitività. 

Ecco perché con questo evento gli organizzatori hanno voluto dare particolare rilevanza alle attività di link building e digital pr, perché è fondamentale la creazione di contenuti che siano utili alle strategie SEO, ma che allo stesso tempo possano apportare valore al brand. Gli esperti hanno sottolineato più volte anche che nella realizzazione dei contenuti è molto importante l’utilizzo del corretto tone of voice. Esso, infatti, rappresenta il DNA dell’organizzazione: deve incarnare i suoi valori e trasmetterli al pubblico in modo chiaro e comprensibile. La cura dei copy, anche di quelli micro, è fondamentale, in quanto sono proprio questi poi a lasciare il vero ricordo positivo della vostra attività nella mente degli utenti. Quindi, come ha riportato anche Valentina Falcinelli, CEO di Pennamontata, “È bene evitare affermazioni come ‘i numeri uno nel settore delle patatine’, perché chi lo dice? Le aziende che usano queste frasi spesso risultano arroganti o troppo piene di sé agli occhi dei clienti, quindi fate attenzione e trasformate queste affermazioni da soggettive ad oggettive; un’affermazione oggettiva, ad esempio, potrebbe essere ‘abbiamo portato l’innovazione in X aziende’. In questo modo risulterete molto più credibili e sinceri, ricordate che le persone vogliono potersi fidare.”   

Con lo scopo di creare una buona reputazione online, non bisogna svolgere queste attività di link building e digital PR in maniera meccanica prendendo per oro colato tutto quello che i tool segnalano in merito ai posizionamenti del vostro sito. Queste devono essere implementate con un minimo di sensibilità alla materia e agli argomenti trattati, avendo anche ben presente il pubblico a cui ci si rivolge. 

Ricordate che siamo “programmati” per radunarci in gruppi e costruire relazioni. Questo spiega quanto sia determinante ragionare sul gruppo anche in ottica del brand: il vostro pubblico si comporterà con voi di conseguenza a come voi vi comportate nei suoi confronti. 

Più siete consapevoli di ciò in cui credete, più lo comunicherete e, di conseguenza, più sarà forte l’attaccamento delle persone che credono in voi e nella vostra azienda. Un’identità consapevole è un’identità forte, in cui i consumatori vogliono identificarsi per ottenere un beneficio psicologico. Inoltre, è importante trattare sempre argomenti in linea con il vostro posizionamento, senza andare a trattare zone o aree dove i vostri consumatori non vi hanno dato fiducia. Se volete davvero entrare nelle grazie del vostro pubblico dovete fargli immaginare la ricompensa che otterrà dalla collaborazione o dalla fruizione del vostro prodotto. 


Possiamo quindi dire di essere giunti a un punto dove SEO, copywriting e digital PR devono necessariamente coesistere? Direi che ancora non ci siamo ma che quel punto sembra avvicinarsi sempre di più. Avere dei contenuti che interessano gli utenti sicuramente accresceranno il vostro traffico, anche se essi non sono scritti seguendo i canoni della SEO. Ma se si può creare un buon contenuto efficace anche in ottica SEO, perché non farlo? E allo stesso tempo perché non realizzare dei contenuti di digital PR che apportino una crescita della vostra brand awareness non solo a livello qualitativo ma anche quantitativo? Come abbiamo detto in precedenza, siamo nell’era dell’integrazione: la strada verso la coesistenza delle discipline sembra essere sempre più plausibile e attuale, quindi ANDATE E INTEGRATEVI!