Quali sono state le più grandi novità del digital marketing del 2018? Da Google Ads agli annunci di ricerca adattabili, le abbiamo raccolte tutte!

Il 2018 ormai ci ha lasciati da un po’, ma si sa, la “nostalgia canaglia” è sempre in agguato. Allora perché non mettersi comodi e rivangare i bei tempi andati? Ma soprattutto: perché non riflettere sulle nove più grandi novità del digital marketing dell’anno?

Il 2018 è stato un viaggio infernale. Dai principali rebrand, fino ad arrivare agli scandali sui dati; ma approfondiamo i titoli che hanno fatto scalpore nel corso di quest'anno appena andato.

1. L'esatta corrispondenza diventa meno esatta (di nuovo).

Nei bei vecchi tempi ormai andati della tradizione di AdWords, la corrispondenza esatta era proprio questo: era esatta. Infatti, per coloro che avrebbero fatto offerte per parole chiave esatte, gli annunci sarebbero stati visualizzati solo e soltanto dagli utenti che avrebbero ricercato quella parola chiave esatta.

Era tutto così lineare, chiaro, conciso...e invece NO! Ecco che arriva Google e decide di cambiare le carte in regola. Il motore di ricerca, infatti, ha cambiato la definizione di corrispondenza esatta negli ultimi anni per includere errori ortografici, plurali, preposizioni, congiunzioni e persino frasi fuori ordine. E, come se non bastasse, nel 2018 Google ha annunciato che, ancora una volta, le parole chiave esatte includono un numero ancora maggiore di varianti di parole chiave. Queste ultime potrebbero includere sinonimi, parafrasi e qualsiasi risultato che condivida l'intento implicito.

2. Google AdWords ha cambiato nome in Google Ads

La notizia più importante dell’anno per gli inserzionisti online (e per i SEO che generano traffico organico grazie alle parole chiave relative ad AdWords) è stato il grande passaggio di Google AdWords in Google Ads.

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Il cambiamento, tuttavia, è stato più che estetico. Secondo Google, Google Ads "rappresenta l'intera gamma di funzionalità pubblicitarie che [Google] offre oggi..... per aiutare i marketer a connettersi con i miliardi di persone che trovano risposte su Search, guardano video su YouTube, esplorano nuovi luoghi su Google Maps, scoprono applicazioni su Google Play, navigano contenuti sul web e altro ancora". E proprio per questa ragione, infatti, "Google Ads" si addice meglio rispetto a “AdWords”.

La Google Marketing Platform, che integra al suo interno le vecchie piattaforme Doubleclick e Analytics 360, sposa la creatività e l'analitica in un'unica sede, rendendo così più facile per i marketer aziendali e le agenzie la pianificazione, acquisizione, misurazione e ottimizzazione di media digitali ed esperienze dei clienti.

Il concetto di "AdWords" non è morto, anche se persino i più esperti tra noi dimenticano ancora il cambio di nome di tanto in tanto; quando le persone vanno alla ricerca di consigli e servizi relativi agli annunci di Google Ads, la maggior parte di essi, sono ancora alla ricerca di termini relativi ad AdWords.

3. Gli annunci di ricerca adattabili colpiscono la SERP

Un esempio di questa tipologia di annunci è il Responsive Search Ads: il più recente, più grande e più flessibile formato di annunci di ricerca di Google. Questo consente agli inserzionisti di scrivere fino a 15 titoli diversi e fino a quattro diverse descrizioni, che, collettivamente, possono essere organizzate in 43.680 diverse permutazioni. Si tratta di una tonnellata di possibilità di test pubblicitari! Peccato però che per ogni asset non si possano visualizzare metriche diverse dalle impression, fatto che purtroppo rende i Responsive Ads non adatti per coloro che vogliono capire quale tipo di comunicazione converte meglio.  

Tornando poi alle innumerevoli quantità di test pubblicitari che vengono prodotte, queste differenti combinazioni di annuncio vengono poi testate automaticamente da Google stesso. Il motore di ricerca, nel corso del tempo e attraverso l’apprendimento automatico, determina quali siano le combinazioni con le migliori prestazioni. Successivamente, Google sottoporrà ai potenziali clienti le combinazioni che ritiene migliori, tenendo conto della parola chiave che questi cercano, del loro dispositivo, del loro comportamento di navigazione passato, e di tutta una serie di altri segnali.

I nuovi annunci di ricerca reattiva di Google possono mostrare fino a tre titoli di 30 caratteri, un URL di visualizzazione con due campi di percorso di 15 caratteri e fino a due campi di descrizione di 90 caratteri. Ciò equivale a una scadenza in più, una descrizione in più e 10 caratteri di testo descrittivo in più rispetto a un annuncio di testo espanso. In termini più semplici, molta più SERP!

4. Testo espanso, annunci da espandere .... Ancora!

Gli annunci di testo espanso sono stati una rivelazione. La ricerca annunci è cresciuta del 50%, e questo ha portato ad un aumento del 20% nel tasso di click-through rate. Lo scorso agosto, Google ha reso abbastanza felici gli inserzionisti di ricerca di tutto il mondo, infatti ha espanso ancora una volta gli annunci di testo.

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Gli annunci OG prima contenevano due titoli di 30 caratteri e una descrizione di 80 caratteri; i nuovi annunci di testo espanso contengono tre titoli di 30 caratteri e due descrizioni di 90 caratteri, prendendo spunto dalle specifiche RSA di Google. A differenza di RSA, però, i nuovi annunci di testo espanso danno agli inserzionisti un controllo completo.

5. Le campagne intelligenti di Google, successori di Google AdWords Express, arrivano per gli inserzionisti delle piccole imprese

Una delle forze trainanti del passaggio da AdWords a Google Ads era il desiderio di rendere la pubblicità su Google più semplice e intuitiva; per questo motivo le campagne Smart Campaigns sono fatte su misura per questo scopo.

La nuova esperienza pubblicitaria predefinita di Google, e cioè Smart Campaigns, è stata creata per rendere il nuovo Google Ads un luogo più amichevole per i proprietari di piccole imprese - pubblicitari che vogliono solo ottenere la configurazione, annunci dal vivo, e traffico e conversioni con il minor fastidio possibile. Google stima che le campagne intelligenti sono tre volte più efficaci nel fare in modo che il vostro annuncio finisca davanti al pubblico giusto.

L'installazione è semplice come creare un annuncio: impostate un budget, descrivete il prodotto e/o servizio della vostra azienda e BEM! Il gioco è fatto! Le campagne intelligenti sono certamente un'opzione interessante per i proprietari di piccole imprese che cercano solo di entrare nel mercato, ma gli inserzionisti con budget più elevati continueranno molto probabilmente a preferire di avere un maggiore controllo sulla loro spesa pubblicitaria.

6. Google Shopping diventa intelligente

Google ha deciso di raddoppiare la sua nuova suite "intelligente" annunciando lo Smart Shopping su Google Marketing Live. Smart Shopping applica alla rete degli acquisti la stessa filosofia delle Smart Campaigns.

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Ancora una volta, il cambiamento riguarda l'apprendimento delle macchine e l'automazione. Quando si utilizza Google Shopping, infatti, gli inserzionisti si limitano a inserire l'obiettivo della loro campagna e il loro budget, mentre lo Smart Shopping si occupa di tutto il resto con offerte e inserzioni pubblicitarie automatiche. Questo lo fa prendendo il prodotto creativo dal product feed esistente nel vostro account del Merchant Center, per poi inserire in esso le combinazioni della creatività che sono più rilevanti per i potenziali clienti. Tutto questo viene fatto attraverso Search, Display, YouTube e Gmail. Il processo di ottimizzazione richiede circa 15 giorni, e Google riporta che gli inserzionisti che utilizzano campagne di Smart Shopping ottengono oltre il 20% in più di valore di conversione ad un costo simile.

E, per continuare sul tema della semplicità, Smart Shopping combina il remarketing del display e le vecchie campagne di shopping standard, in questo modo non è più necessario gestire queste campagne separatamente.

7. Le storie sono qui per rimanere

Una delle tendenze più importanti del 2018 sul lato social sono state le Stories. Con il passare del tempo è divenuto chiaro che non si trattava solo di una tendenza. I dirigenti di Facebook sul palco di F8 hanno fatto affermazioni audaci, asserendo che il tasso di utilizzo di Stories avrebbe presto superato quello del News Feed. Nella seconda metà dell'anno abbiamo

visto annunci multipli all’interno delle Stories sponsorizzate: si era verificato un calo del numero complessivo sia per Instagram Story Ads e Facebook Story Ads, ma il numero dei contenuti all’interno della stessa storia sponsorizzata era aumentato. Oltre a questo incremento, inoltre, su entrambi i social era arrivata la possibilità di inserire lo shopping, fondamentale per gli e-commerce!

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Mark Zuckerberg stesso parla dell'importanza di ottenere Stories proprio su Facebook:

"Una delle interessanti opportunità e sfide dei prossimi anni sarà assicurarsi che gli annunci siano buoni sia nelle storie che nei feed. Se non lo facciamo bene ci saranno più stories che condivisioni, e questo potrebbe danneggiare il nostro business".

Parte del passaggio a Stories ha a che fare con la proliferazione più generale della navigazione mobile. Le aziende, infatti,  vogliono creare un tipo di formati di navigazione verticale a schermo intero, che si rivolgono agli utenti mobili - basti pensare a Instagram TV, il cui utilizzo quest'anno è calato - e l'aumento dell'utilizzo di Stories sia su Facebook che su Instagram dimostra che gli utenti mobile apprezzano sempre di più l'innovazione.

8. Un anno per le violazioni dei dati e i regolamenti

Se nel 2017 i cookie avevano fatto il loro ingresso, nel 2018 questi sono diventati una spina nel fianco per l'utente medio. Tutto è iniziato con Cambridge Analytica, una società di dati politici che ha avuto accesso alle informazioni private di oltre 50 milioni di utenti di Facebook, per poi usarli per influenzare un'elezione. Da questa mostruosa violazione sono nate, come ci si può aspettare, mostruose regolamentazioni - in particolare, la GDPR.

La General Data Protection Regulation (GDPR), che ha colpito sia gli inserzionisti di Facebook sia quelli di Google Ads,  ha dato il via a quello che viene definito come il cambiamento più importante nella normativa sulla privacy dei dati negli ultimi 20 anni (e a quell'ondata di e-mail che avete ricevuto intorno al secondo e  terzo trimestre del 2018).

Il cambiamento più importante che la GDPR ha imposto è stato quello di obbligare le aziende a chiedere agli utenti il permesso di utilizzare il tracking ottenuto attraverso i cookie. Questo ha colpito il pubblico personalizzato di Facebook, RLSA e altro ancora.

Un evento simile, anche se meno significativo, si è verificato anche in ottobre, quando una violazione dei dati di Google ha compromesso le informazioni private di circa 500.000 persone e li ha costretti a rinunciare alla loro piattaforma sociale: Google Plus.

9. La SERP organica ottiene molteplici makeover

La primavera del 2018 è stata una stagione di cambiamenti per la SERP, e Google ha fatto vacillare tanti SEO specialist. Nel mese di marzo, infatti, Google ha rilasciato lo Zero Search Results, un esperimento SERP in cui hanno offerto....zero risultati di ricerca.

Beh, in realtà, un risultato, per essere più precisi. Google aveva eliminato i risultati di ricerca multipli per le query che, in teoria, non ne avevano bisogno. Quindi, se per caso eravate reduci da un viaggio all’estero e vi chiedevate che ora fosse davvero a casa vostra, nel caso in cui aveste effettuato la ricerca “orario milano” avreste ottenuto solo e soltanto questo:

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Non era un’idea malvagia, ma si è scoperto che non era del tutto adatta per portare traffico alle pagine che un tempo erano tra i primi risultati, soprattutto quando si è scoperto che Google aveva ancora del lavoro da fare quando si trattava di determinare quali richieste richiedevano un solo risultato.

Forse non è stata proprio un’idea geniale (probabilmente per questo è durata circa una settimana...). Ma le novità non erano finite qui!

Google, infatti, ha anche sostituito su mobile l’opzione di cliccare sulla pagina successiva della SERP con quella di espandere, o semplicemente allungare, la prima pagina.
 

Che anno il 2018, pieno di cambiamenti e novità su ogni fronte! E il 2019 sembra non essere da meno! Continua a seguire il nostro blog per non perderti le novità dal web!